L’abito come paradigma dell’eleganza, l’alta sartoria moderna che si regge sulle spalle forti e antiche del fatto a mano, il fully bespoke che coesiste perfettamente con il ready to wear, la giacca napoletana come ambasciatrice nel mondo del Made in Italy. “Il meglio del meglio, più uno”. E’ la magia di Kiton: dal laboratorio di Arzano fondato nel 1968 dal cavaliere Ciro Paone ai 5 maxi-stabilimenti produttivi di oggi, l’azienda di famiglia è diventata un colosso con oltre 800 dipendenti, 60 boutique in 73 paesi e un giro d’affari che supera i 200 milioni di ricavi. Ora la casa di moda guarda ad Oriente, con due nuovi store in Giappone e in Vietnam. “Possiamo dire con orgoglio di non avere mai conosciuto crisi, ma al tempo stesso di essere perennemente, costantemente e instancabilmente all’opera per non perdere nulla di quanto abbiamo costruito”, racconta il ceo Antonio De Matteis, alla guida dell’azienda insieme a Maria Giovanna Paone (Presidente e Direttore Creativo), Antonio Paone (Presidente di Kiton USA) e i soci Raffaella Paone e Silverio Paone.

Il 2023 è stato un anno record per Kiton, con un aumento del fatturato del 26%, in particolare con un’importante crescita del mercato americano. Come si spiega questi numeri?

Si, gli Usa hanno fatto registrare un ottimo +20%, ma in generale tutti i mercati hanno rispettato le nostre aspettative. Non ci sono formule magiche o qualche segreto in particolare, la nostra ricetta è una perfetta combinazione di elementi, tutti assolutamente necessari: massima qualità dei prodotti, altissima attenzione al cliente e al processo produttivo, costante innovazione e la precisione dell’alta sartoria, fino all’ultimo dettaglio.

Quali sono le novità di quest’anno?

Nei primi tre mesi abbiamo aperto nuove boutique a Francoforte e Baku e ci prepariamo all’inaugurazione degli store di Tokyo e Ho Chi Minh in Vietnam, a conferma del nostro interesse per l’Oriente. Siamo fiduciosi per il 2024: abbiamo avuto un’ottima raccolta di ordini e contiamo di continuare a crescere a livello globale.

Se nell’immaginario collettivo Kiton è un luxury menswear specializzato nel bespoke, in realtà l’azienda ha investito tanto sul ready to wear, sul womenswear e sugli accessori. Come sta andando il segmento donna?

Posso dire con profondo orgoglio che Kiton donna ha avuto un importante slancio e che ci sta dando grandi soddisfazioni. Per la prossima stagione proponiamo un guardaroba fresco, funzionale e capace di rispecchiare lo spirito più puro dell’estate.

Quanto contano internet, social media e e-commerce per Kiton?

Al digitale ci siamo arrivati con ritardo, in concomitanza con il Covid: la pandemia ci ha obbligati all’e-commerce e ci siamo adattati, anche se internet non è mai stato e non sarà mai il nostro 31 salva tutti. La gente ha ricominciato a viaggiare, ha voglia di vivere, di vedere le cose, di toccarle con mano e questa è anche la nostra filosofia. In particolare poi con i capispalla e le giacche il rapporto dal vivo è imprescindibile, sono necessari il calore umano, l’attenzione fisica, la presenza.

Come si è evoluto lo stile di Kiton e quindi il vostro cliente tipo negli anni?

E’ un uomo, una donna di un certo livello, curiosi, unici, sicuri, che cercano qualità: chi veste Kiton, oggi come in passato, esige un capo esclusivo che duri nel tempo e che definisca il suo stile personale, uno stile sicuramente più informale per un gentleman contemporaneo che vuole esaltare la propria eleganza con un abbigliamento comodo e rilassato.

Crisi climatica, inquinamento, sostenibilità: cosa fa Kiton per l’ambiente? E come riesce un’azienda cosi grande a rispettare standard ecologici?

Siamo assolutamente sostenibili, siamo l’esatto opposto del concetto di fast fashion: a livello energetico grazie all’impiego di pannelli solari gli stabilimenti sono alimentati per il 50% con energia pulita, mentre sul piano della produzione utilizziamo packaging green e fibre naturali. Anche il fatto che i nostri capi siano appositamente studiati per durare nel tempo contribuisce a ridurre sprechi e quindi a proteggere la natura.