Il mito di Ischia, l’isola più grande del Golfo di Napoli, riecheggia dai tempi degli antichi Greci e racconta le sorti di Tifeo, un gigante dalle sette teste e dagli occhi di fuoco, che, punito da Zeus, fu costretto a sorreggere l’intera isola. A ogni tentativo di ribellarsi – si narra – l’isola viveva una terribile scossa di terremoto. I greci la chiamarono Pithecusa, l’isola delle scimmie oppure, secondo un’ipotesi più accreditata “grande vaso” come quelli che venivano prodotti fin dai tempi più antichi. Furono Omero, Archiloco e Simonide di Amorgo a chiamarla invece “Arime” che Virgilio tradusse in “Inarime” “terra di fuoco” in virtù delle numerose fumarole ancora oggi attive. I Romani la chiamarono, invece, l’isola Aenaria, nome che deriva dalla leggendaria avventura di Enea che qui vi approdò così come raccontato dall’Historiae Naturali di Plinio. Il termine Ischia comparve la prima volta in una lettera datata 813; a firmarla era Papa Leone III che chiedeva a Carlo Magno un aiuto contro le forze dei saraceni che avevano saccheggiato l’isola.
Probabilmente, quest’ultimo appellativo che ha poi preso il sopravvento deriva da insula, isola appunto, divenuta “iscla” nel Medioevo.
Si tratta di un’isola vulcanica, in origine collegata al continente e staccatasi dalla terraferma a seguito di numerose eruzioni che la fecero emergere dal mare.
È suddivisa in sei comuni, ognuno dei quali presenta caratteristiche che la rendono meta incontrastata del turismo in Campania. Ischia è il comune più popoloso dei sei, è il luogo in cui si trova il principale porto dell’isola a c ui attraccano tutti gli aliscafi e i traghet ti provenienti da Napoli, Pozzuoli, Procida e le altre località dei dintorni. È il cuore pulsante dell’isola, con ristoranti, bar, locali notturni, negozi e agenzie turistiche. Qui passanti e villeggianti si ritrovano all’ora dell’aperitivo che popola la Rive Droite, la Riva Destra del porto. La sera la movida si sposta in Via Roma e poi in Corso Vittoria Colonna, la strada pedonale costeggiata di negozi e botteghe, che restano aperti fino a tarda ora. Questa parte dell’isola ha fatto da cornice al film “Cleopatra” con Liz Taylor. Quando sull’isola verde arrivò la diva dagli occhi viola in pantaloni capresi, scarpe basse e grandi occhiali da sole, nessuno avrebb e immaginato che l e succ essive settim ane avrebbero raccontato una storia destinata a riempire d’inchiostro pagine e pagine dei rotocalchi dell’epoca. Il film è rimasto nella storia del cinema, come uno de più grandi colossal e nel cuore degli ischitani che in tanti parteciparo no come figurant i alla pellicola vivendo il privilegio di guardare da vicino i più celebri occhi di Hollywood. Qu i nacque l’amore tra Richard Burton e Elizabeth Taylor – la quale non dovette sforzarsi molto per fi ngere le scene di passione sotto il sole ischitano, perché Burton lo amava davvero, non solo nella finzione.
Tutto il fascino dell’antico borgo di pescatori risiede, ancora oggi, a Ischia Ponte denominato anticamente borgo di Celsa per una piantagione di gelsi profumati
che ricopriva tutta l’area. La passeggiata attraverso la strada fatta di basoli, tra botteghe di ceramica e negozietti di prodotti tipici, si raggiunge il Castello Aragonese, il simbolo dell’intera isola. La denominazione si deve alla presenza del re Alfonso d’Aragona che vi abitò con tutta la sua corte. Di tradizione qui è la
Festa di Sant’Anna, protettrice delle partorienti, che si svolge con una sfilata di carri a mare si contende il palio la notte del 26 di luglio tra fuochi d’artificio e la simulazione dell’incendio del Castello.
Famosa per le sue antiche terme, il Comune di Casamicciola dove isolani e villeggianti, probabilmente già durante l’età del bronzo, erano soliti dedicarsi bagni termali rigeneranti. Lacco Ameno è il luogo dove nacque la civiltà greca più antica del Mediterraneo. Gli scavi archeologici cominciati per caso, sostituendo un pavimento della chiesa principale, dedicata a Santa Restituta, hanno riportato alla luce testimonianze archeologiche risalenti all’ VIII secolo a.C.. Da vedere assolutamente qui è la Baia di Montano, un’oasi di natura lussureggiante dove natura storia e leggenda si mescolano.
Si racconta infatti che in questa baia sia approdata la salma di Santa Restituta, protettrice di Lacco Ameno e sempre su questa spiaggia la leggenda vuole che sia sbarcato anche Enea. Simbolo di questo posto è il Fungo, un masso di tufo che, staccatosi dal Monte Epomeo è rotolato in mare, ha assunto la sua caratteristica forma a fungo a causa delle erosioni marine. Molte sono le storie e le leggende sul Fungo Ischia. Una di queste, scritto dal Cervera narra che la pietra fu data in dono da madre natura a due giovani innamorati. Forio è, invece, il comune famoso per le sue caratteristiche spiagge: presso quella di Sorgeto, che rappresenta
un vero e proprio stabilimento termale a mare aperto, si ha la possibilità di immergersi in vasche direttamente in mare con un piacevole mix di acqua calda e fredda, di acqua salata e dolce. Un’altra spiaggia da visitare è quella di Citara, per la sua famosa acqua che secondo la leggenda farebbe “proliferare” e proprio per questo posta dai romani sotto la protezione di Venere Citerea. Qui ci sono anche  diverse chiese, come quella del Soccorso, tipica costruzione bianca che spicca sull’omonimo promontorio dedicata a Santa Maria della neve. Insieme al Torrione è il simbolo di Forio ed è circondata dal mare su tre lati. La sua storia è legata al convento degli Agostiniani, fondato nel 1350, la facciata è ricoperta di maioliche del ‘700 raffiguranti santi e scene della Passione di Cristo e al suo interno sono visibili sculture del 16° secolo e opere d’arte risalenti anche al IX, X sec. d.C.. A Forio negli anni ‘50 passeggiavano Elsa Morante e Alberto Moravia così come Renato Guttuso o Pablo Neruda, Jacqueline Kennedy e Aristotele Onassis. Erano inoltre abituè di Forio d’Ischia anche Luchino Visconti e Pier Paolo
Pasolini, oltre che Liz Taylor e Richard Burton. Ultimo, ma non in ordine di importanza, visitare Forio d’Ischia significa dedicarsi una giornata ai Giardini
di Poseidon, che con le sue 22 piscine termali ed una superficie di 50 mila metri quadri è il parco più grande dell’isola.
Il torrione è invece una delle tante torri distribuite sul territorio foriano per difendersi dalle incursioni nemiche, è qui che si assiste ai tramonti più belli con
la possibilità di vedere un’altra meraviglia della natura: il raggio verde. Si tratta di un bagliore di colore verde smeraldo che si osserva dopo che il sole sorge o tramonta e dipende dalla rifrazione della luce nell’aria. È visibile solo quando il cielo è molto limpido e non c’è foschia. Fin dall’antichità varie popolazioni, tra cui caldei, babilonesi ed egizi, notarono il fenomeno senza riuscire a spiegarne l’origine. Jules Verne vi si ispirò in un suo romanzo (Il raggio verde, 1882)
mentre Éric Rohmer ne fece un film (Il raggio verde, 1986). Secondo una leggenda scozzese, chi riesce a osservarlo potrà guardare con chiarezza nel suo cuore e in quello degli altri. Secondo gli isolani, vederlo è di buon auspicio.
Il viaggio sull’Isola Verde prosegue verso Serrara Fontana il comune posizionato più in alto rispetto al livello del mare dove si trovano i sentieri che conducono al Monte Epomeo, gigante buono dell’isola. La vetta più alta dell’isola è soprattutto un luogo mitologico dove, si dice, si trovi uno dei punti di accesso al mondo
sotterraneo di Agarthi, il regno all’interno della Terra descritto nelle opere di Willis George Emerson. Gli unici altri punti di accesso sarebbero il Polo Nord, il Polo Sud, le piramidi di Giza in Egitto e il deserto dei Gobi in Mongolia.
È qui che è situato l’isolotto di Sant’Angelo, turistico con luccicanti yatch e che lo rende il gioiello dell’isola. È il caratteristico borgo mediterraneo con tutte le case colorate inerpicate sul costone di tufo del monte addossate le une alle altre e affacciate sul meraviglioso panorama del mare cristallino di Ischia. La sua Piazzetta è luogo di ritrovo grazie ai numerosi negozi e locali che mettono i loro tavolini all’aperto, frequentati da turisti che si godono la pace e la tranquillità del borgo. Ultimo comune è quello di Barano dove le tradizioni contadine di un tempo restano salde nonostante l’avvento della modernità. Qui è possibile passeggiare alla scoperta delle sorgenti naturali che costellano l’isola. Una di queste è  sicuramente quella tracciata dal sentiero che dalla spiaggia dei Maronti porta fino alla sorgente di Cavascura, un parco termale naturale dove potrete fare bagni, saune e fanghi a cielo aperto grazie all’acqua termale che sgorga direttamente dalle rocce; la spiaggia dei Maronti, invece, coi suoi 3 km di costa, è la spiaggia più grande dell’isola.

Ha fatto da cornice al film “Cleopatra” con Liz Taylor. Quando sull’isola verde arrivò a diva dagli occhi viola in pantaloni capresi, scarpe basse e grandi occhiali da sole, nessuno avrebbe immaginato che le successive settimane avrebbero raccontato una storia destinata a riempire d’inchiostro pagine e pagine dei rotocalchi dell’epoca.

A Forio negli anni ’50 passeggiavano Elsa Morante e Alberto Moravia così come Renato Guttuso o Pablo Neruda, Jacqueline Kennedy e Aristotele Onassis.
Erano inoltre abituè di Forio d’Ischia anche Luchino Visconti e Pier Paolo Pasolini, oltre che Liz Taylor e Richard Burton.