Luigi Rapullino, ad di Sideralba Spa e del Gruppo Rapullino, svela il segreto del successo di un’impresa da 450milioni, con 3 siti produttivi in Italia, uno in Tunisia e oltre 600 collaboratori. Il suo maestro è stato il padre Tommaso che ha fondato l’azienda nel 1993: a lui lo lega una profonda gratitudine per avergli tracciato il percorso, senza mai concedergli sconti o privilegi. Rapullino è partito dallo stabilimento: ha vestito i panni dell’operaio e lavorato su turni, per imparare ogni passaggio del processo produttivo, ogni singolo pezzo di impianto, ogni piccolo step della linea produttiva. Dopo aver acquisito piena consapevolezza in produzione, è passato al lavoro in ufficio, prima la logistica, poi l’amministrazione, fino le vendite. “Il successo è lavoro serio, duro, anche alle 12 ore al giorno, è gavetta”. Massimo impegno, profonda umiltà, grosso senso di responsabilità: questi i valori su cui ha costruito una realtà industriale globale. che impiega oggi oltre 600 collaboratori.
Come è nata l’azienda?
La fondazione risale al 1993, nella periferia di Napoli: eravamo una piccola realtà aziendale ma nel giro di pochi anni abbiamo acquisito la leadership in Italia nella lavorazione dell’acciaio. Lo sviluppo è stato davvero rapido: nel 1995 abbiamo aperto lo stabilimento di Casoria, nel 1997 a Caivano, nel 1999 un secondo a Caivano. Subito dopo, nel 2002, abbiamo acquisito lo stabilimento di Acerra che ci ha consentito di incrementare la diversificazione dei prodotti forniti: allora contava 18mila metri quadrati, oggi ha raggiunto i 78mila metri quadrati. Nel 2011c’è stato l’ingresso nella società di Emmegi-La Nuova Meridionale Grigliati, che si occupa di produzione e commercializzazione di grigliati elettroforgiati. Nel 2015 abbiamo rilevato il sito produttivo di Basciano per la produzione di profili aperti, nel 2017 c’è stata l’internazionalizzazione grazie all’acquisizione di un imponente stabilimento in Tunisia che produce coils freddi, zincati e decapati. Venendo ai giorni nostri, nel 2023 abbiamo ampliato lo stabilimento di Acerra, un’ambiziosa iniziativa che dimostra l’impegno costante per l’innovazione e la crescita sostenibile: attraverso investimenti mirati, sono state rafforzate le infrastrutture per garantire la produzione di acciaio green.
Come sta andando il 2024 di Sideralba?
E’ l’anno di una nuova visione: gli investimenti in Industry 4.0 e l’impegno per la Sostenibilità segnano il passo dell’azienda. La transizione al modello di industria 4.0 si traduce nell’integrazione di tecnologie avanzate per ottimizzare i processi produttivi. La produzione nei diversi siti industriali italiani è sostenuta interamente da energia proveniente da impianti fotovoltaici.
Quali sono i vostri prodotti? Dove producete?
La produzione Sideralba è destinata a molteplici settori, da quello edilizio e delle costruzioni, all’agricoltura, dall’industria meccanica fino alle infrastrutture, grandi opere, carpenteria, automotive. Produciamo coils, tubi saldati, lamiere, nastri, lamiere grecate, profili aperti.
Ambiente e inquinamento: cosa fate per essere sostenibili?
Abbiamo un sistema di gestione ambientale, l’Environmental Management System, siamo stati tra i primi del settore ad ottenere questa certificazione nel 2005. Inoltre promuoviamo la sostenibilità energetica: con i nostri impianti fotovoltaici soddisfiamo l’intero fabbisogno energetico, siamo completamente autosufficienti. E siamo totalmente green: non produciamo rifiuti, tutti gli scarti delle lavorazioni vengono riciclati al 100%
Fare business in Italia: una sfida possibile?
E’ una sfida enorme. Bisogna gestire la burocrazia, realizzare investimenti sani ed essere sostenuti come imprenditori. Stiamo realizzando l’ampliamento del plant di Acerra e per ottenere l’autorizzazione abbiamo atteso 18 mesi, La lentezza della burocrazia ostacola le dinamiche di sviluppo e costringe molto spesso gli imprenditori italiani a rinunciare. Spesso, poi, gli imprenditori si scontrano con la politica e il territorio i quali, piuttosto che agevolare gli investimenti che possono migliorare la vita dei cittadini, tendono a ostacolarne lo sviluppo: abbiamo in corso il progetto San Park sull’area di San Benedetto del Tronto – con Sideralba Green – dove realizzeremo un parco verde polifunzionale e un’arena per manifestazioni culturali e sportive, alimentate a energia solare. Anche in questo caso abbiamo incontrato enormi difficoltà per ottenere le autorizzazioni necessarie e per far comprendere la bontà del progetto per la vita dei cittadini e il territorio.
Cosa chiede allo Stato?
L’Italia è un Paese che si regge sulla Manifattura, non avendo a disposizione risorse energetiche o minerarie come il Kuwait. E’ necessario pertanto fornire tutto il sostegno possibile agli imprenditori favorendo lo sviluppo delle imprese, l’incremento dell’occupazione e la crescita dei territori. L’economia italiana si regge sul lavoro, e perciò è necessario tutelarlo e supportare coloro che possono creare opportunità di lavoro nuove.