Trecento invitati, venti modelle e due ore di puro spettacolo. La sfilata della collezione Autunno Inverno 2024 di Roberta Bacarelli ha stravolto schemi e regole, non una presentazione convenzionale di abiti, ma una vera e propria performance site specific. Un evento unico, con il patrocinio del Comune di Napoli, studiato per lo spazio che è la nuova Stazione Chiaia della Metropolitana Linea 6, capolavoro di architettura e arte contemporanea, inaugurata a luglio a Napoli e tra le sei più belle al mondo nel 2024 secondo il Prix Versailles, il premio internazionale che si assegna ogni anno presso la sede dell’Unesco a Parigi. La stilista e imprenditrice partenopea ha utilizzato l’invaso architettonico della Stazione Chiaia giocando sull’effetto sorpresa e dialogando con i tagli architettonici di Uberto Siola e il progetto artistico di Peter Greenaway. La prima parte della serata si è svolta nella grande Sala cubica verde, sotto la monumentale rampa elicoidale, qui diciotto modelle in abito da sposa hanno occupato le nicchie vuote nel perimetro della sala: in abito bianco, ferme, ieratiche, quasi scultore come le riproduzioni delle statue della collezione Farnese del MANN Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Sulle note live del duo Marco Postiglione e Edo Faiella. La sfilata vera e propria si è svolta al piano banchina sotto i grandi occhi che Peter Greenaway ha voluto far dipingere sulla sfera rossa che domina la zona binari. Trenta modelle hanno sfilato 70 capi della collezione A/I 2024 Urban underground, percorrendo la banchina ma anche abitandola come passeggere per un giorno con la borsa da lavoro, il quotidiano in pugno e lo smart phone d’ordinanza per l’immancabile selfie. In sottofondo sonorità di musica underground e i classici annunci quotidiani della metropolitana hanno scandito un’ora di passerella. Nessun palco, nessun tappeto o palcoscenico: le modelle hanno sfilato sulla banchina con il pubblico seduto sulla banchina opposta e in mezzo i binari.