Non solo cravatte: accessori, capi invernali, ma di recente anche prodotti estivi e una collezione femminile che si annuncia decisamente ricca, per diventare un vero e proprio brand di lifestyle. Marinella supera la tradizione e accelera verso il futuro: la maison della celebre “sette pieghe” inaugura un nuovo corso, con il debutto su Capri e le partnership con Wimbledon e Nintendo. A raccontare la svolta dell’azienda Alessandro Marinella, brand manager del gruppo.
Com’è andato il 2025? Come ti spieghi l’incremento di fatturato? Il bilancio dovrebbe attestarsi intorno ai 20 milioni, rispetto ai circa 17 milioni del 2024, l’obiettivo per il 2026 è di raggiungere quota 22 milioni. Negli ultimi anni abbiamo avviato un processo di diversificazione, ampliando la gamma dei nostri prodotti: la cravatta resta il prodotto di richiamo, ma molti clienti, dopo averla acquistata, scelgono anche altri articoli come capispalla, maglioni, sciarpe e accessori, anche da donna. Un ulteriore elemento che ha contribuito alla crescita è il ritorno della cravatta non solo nell’abbigliamento maschile ma sempre più anche in quello femminile. L’unione di questi due fattori sta determinando una crescita costante e significativa per l’azienda.
Avete inaugurato una boutique a Capri, cosa rappresenta? Per noi napoletani è un luogo di grande importanza. Capri, che in linea d’aria si trova proprio di fronte al nostro negozio, è sempre stata per noi qualcosa di molto vicino, ma allo stesso tempo distante. Per tanti anni Marinella è stata conosciuta principalmente per le cravatte, poi per gli accessori, soprattutto invernali. Negli ultimi anni, però, abbiamo introdotto una serie di prodotti più estivi, come costumi, polocamicie di lino, avviando una strategia volta a trasformare Marinella da brand di accessori a vero e proprio brand di lifestyle. Capri rappresenta la piena espressione di questo passo evolutivo: un percorso che abbiamo sempre desiderato intraprendere, ma che solo di recente abbiamo avuto il coraggio di compiere e che oggi ci sta dando grandi soddisfazioni.
Marinella collabora con Nintendo, pasta di Gragnano, Wimbledon. Nel corso di questi anni abbiamo realizzato tantissime collaborazioni, tra le più recenti e simpatiche ricordo sicuramente quella con Nintendo: ci contattarono perché volevano realizzare delle cravatte personalizzate in occasione del lancio del nuovo gioco di Donkey Kong, un personaggio iconico della Nintendo. Quando da bambino ci giocavo, non avrei mai immaginato che quella scimmia digitale avrebbe indossato proprio una cravatta Marinella. Circa sette anni fa, insieme ad alcuni amici, ho anche fondato un’azienda chiamata Terra Sophia, che produce pomodori e pasta di Gragnano. È stata un’iniziativa nata anche per seguire le orme di mio padre, che tempo prima aveva co-fondato, insieme ad altri soci, il Pastificio Gentile di Gragnano. Negli ultimi anni ci sono stati molti momenti che ricordo con piacere: tra questi, la vittoria del Premio Leonardo, uno dei riconoscimenti più prestigiosi del Made in Italy; la partecipazione a Wimbledon, un luogo che per me, da appassionato di tennis, rappresenta un vero tempio dello sport e dove ho avuto la fortuna di assistere a un match sul centrale tra Cobolli e Djokovic (poi vinto dal serbo), in un’edizione che peraltro ha visto trionfare Jannik Sinner. Infine l’invito, nella primavera scorsa, alla residenza dell’Ambasciata Britannica a Roma, Villa Wolkonsky, in occasione della visita ufficiale della famiglia reale inglese, con l’onore di incontrare personalmente il Re e la Regina.
Qual è il futuro della cravatta? Io penso che il futuro della cravatta sarà segnato da una naturale evoluzione. Del resto, anche le cravatte che indossiamo oggi sono il risultato di un lungo percorso di trasformazione: in origine erano dei semplici foulard di seta, ripiegati su sé stessi e portati all’altezza del petto. Oggi, invece, la cravatta è un accessorio che si annoda al collo e scende fino a un centimetro sopra la cintura. Nel corso degli anni abbiamo assistito a diversi cambiamenti nelle proporzioni: a un certo punto si è affermata la cravatta più stretta, mentre oggi stiamo assistendo a un ritorno di modelli più larghi, con uno stile dal gusto vintage. È probabile che anche in futuro la cravatta, così come la intendiamo oggi, possa evolversi o trasformarsi ulteriormente. L’importante, per noi, è restare sempre proattivi – pronti a interpretare e anticipare i nuovi trend – magari sperimentando con materiali più leggeri, forme più versatili e soluzioni adatte alla vita quotidiana. Senza dimenticare, naturalmente, l’utilizzo di tessuti più sostenibili, perché anche l’eleganza, oggi, deve essere in armonia con il rispetto per l’ambiente.








