“L’eleganza non può essere spiegata, come la bellezza, può essere solo mostrata”. Nuova collezione, nuovo stabilimento produttivo e l’Education of Excellence Award, l’Oscar della Moda, per la Scuola di Formazione: un anno davvero memorabile per Kiton. Il gigante della premiata sartoria napoletana, dopo mezzo secolo di successi nel mondo, continua a stupire: la nuova “The essence of living” omaggia un’estetica colta e raffinata, che intreccia bellezza, cultura e armonia cromatica. “È una linea che non veste soltanto, ma accompagna e custodisce, come farebbe un collezionista con ciò che ama di più”, racconta il presidente Antonio De Matteis, alla guida dell’azienda insieme a Maria Giovanna Paone (Presidente e Direttore Creativo), Antonio Paone (Presidente di Kiton USA) e i soci Raffaella Paone (Direttore delle Risorse Umane) e Silverio Paone (Direttore delle Produzioni).

Come sta andando il 2025 e qual è la previsione per il 2026? Il 2025 si è aperto in maniera molto positiva e si sta chiudendo brillantemente, facendo registrare un +11% nel segmento retail mentre il wholesale sta soffrendo. Anche la raccolta degli ordini per il 2026 è positiva, ma purtroppo i cambiamenti repentini legati alle politiche mondiali influenzano il business e ci costringono alla prudenza nelle previsioni: i nostri clienti hanno bisogno di serenità, un valore che al momento nel mondo scarseggia. I leader delle principali potenze economiche dovrebbero sedersi e imparare a discutere.

A proposito di geopolitica, come hanno inciso i dazi Usa sull’export? L’effetto dei dazi è stato amplificato da una certa parte della stampa, per fortuna i nostri clienti sono riusciti ad assorbirli, per cui l’impatto è stato davvero minimo e non ne siamo stati danneggiati più di tanto.

Quali sono le novità in casa Kiton? Abbiamo diversi spostamenti di location e una nuova apertura: dopo Porto Cervo, inauguriamo un punto vendita nell’aeroporto di Hong Kong, per noi è una novità assoluta, il debutto nel campo del travel retail, un concept che ci affascina davvero molto. Poi abbiamo le rilocation di Amburgo e Dusseldorf, ma in generale siamo sempre aperti ad accogliere nuove opportunità e a scommettere su nuovi investimenti.

A proposito di nuovi investimenti, è in cantiere l’apertura di un nuovo punto produttivo ad Arzano, trainato dal successo del settore donna. Di che si tratta? Abbiamo acquisito un terreno di fronte al nostro stabilimento principale che nei prossimi due anni diventerà il polo produttivo della linea donna: sarà l’occasione per una razionalizzazione del personale e, speriamo, anche di crescita occupazionale.

Kiton si è aggiudicata il premio Sfa Education of Eccellence, in occasione dei Cnmi Sustainable Fashion Awards 2025, per la Scuola di Alta Sartoria, fondata nel 2000 con l’obiettivo di formare nuove classi di sarti. Un ulteriore attestato di merito da parte della Camera Nazionale della Moda Italiana. È una grandissima soddisfazione, la testimonianza che la nostra è una vera Accademia, un’Università, coltiviamo il talento e i talenti da 25 anni. La Scuola è nata da un’esigenza, quella di ovviare al problema dell’invecchiamento del personale: prima in azienda avevamo un’età media di 55 anni, oggi l’abbiamo portata a 36 anni grazie all’assunzione in Kiton dell’80% dei nostri studenti. Vorrei ringraziare quei ragazzi che, in questi 25 anni, sono entrati con speranza nelle nostre aule e ne sono usciti con passione, mestiere e dignità, insegnandoci quanto sia giusto e assolutamente necessario avere fiducia nelle nuove generazioni. Il nostro sogno è avere un diplomato della Scuola di Alta Sartoria Kiton in ogni negozio Kiton: ce la faremo.

A chi dedica questo prestigioso riconoscimento? A mio zio, Ciro Paone, è a lui che appartiene questo premio: 25 anni fa ebbe il coraggio di creare una scuola vera, autentica, di altissima formazione. Oggi lo riceviamo con orgoglio come famiglia, ma è grazie alla sua visione se esiste la Scuola ed è grazie alla sua visione che Kiton è arrivata dov’è ora.